Come dico spesso, il successo che costruiamo ogni giorno si basa su un pilastro fondamentale: l’importanza del team.
Credo profondamente che “da soli si va veloci, ma insieme si va lontano”. È un principio che guida ogni mia scelta, sia come manager sia come persona.
Ho avuto l’opportunità di vivere un momento speciale insieme a Ivan Basso, un campione che ha fatto della fatica condivisa e della forza del gruppo la sua cifra distintiva. Proprio lui, raccontando le dinamiche di squadra, mi ha ricordato quanto anche il contributo più recente, più silenzioso o apparentemente secondario, possa diventare decisivo. Come accade nel ciclismo, anche nel nostro lavoro ogni collega può fare la differenza: dal più esperto al più giovane.
L’eccellenza, però, non è mai un traguardo. È un atteggiamento mentale: significa voler migliorare ogni giorno, anche quando si è già fatto bene. È questa la cultura che cerchiamo di alimentare. E per farlo, servono esempi concreti, storie vere, che parlino di passione, fiducia e determinazione.
Lo sport, in questo senso, è un grandissimo maestro. In pochi minuti, durante quell’incontro con Ivan e con i nostri ospiti, tutte le barriere sono cadute. Si è creata una squadra spontanea, vera, fatta di sguardi, sorrisi, ascolto. È lì che ho visto, ancora una volta, quanto lo sport sappia unire le persone in modo autentico.
E ho capito che questi momenti sono preziosi perché ci ricordano chi siamo: prima uomini, poi professionisti.
Ed è proprio questo che cerco di portare ogni giorno nel mio ruolo: una leadership che mette al centro le persone, il valore della relazione e la forza del gruppo.