Premi INVIO per cercare o ESC per uscire

La trappola dello status: vivere per sembrare ricchi

Leadership

Per visualizzare il contenuto è necessario accettare i cookie preferenze, statistiche, marketing
youtube
Ciao, sono Ottavio, Ottavio Corali. Oggi proseguiamo nel percorso delle cose importanti da dirci e parleremo della trappola dello status, vivere per sembrare ricchi, essere o apparire.
La trappola dello status, vivere per sembrare ricchi e toccheremo di nuovo dei temi che abbiamo visto la volta precedente per chi mi ha seguito, tra il debito cattivo e il debito buono. Il paradosso dello status, lo status è diventata una cosa che inseguono in tanti e certamente apparire ricchi è molto più facile e devo dire purtroppo più comune che esserlo davvero. Mi faccio una bella rata mensile infinita e mi compro la bella macchina perché convinto che con la bella macchina tutti mi guardino e la mia immagine, perché no anche professionale, acquisisca valore. Siamo sicuri? Sono le scorciatoie. Scorciatoie che anche molti giovani consulenti oggi usano per sviluppare la propria professione. La scorciatoia è il social, vado sui social, faccio delle belle presentazioni, mi vendo, ma nel senso più sano del termine bene, acquisisco clienti, ma quanto costruisco che torniamo nello status. Sono tanti clienti, sì ma come li hai fatti? Ti conoscono, non ti conoscono? No, social benissimo, la potenza del social ma che deve diventare uno strumento a nostra disposizione, non diventare schiavi o che non sia una scorciatoia.
Per chi fa il manager come me o come qualcuno di coloro i quali mi stanno ascoltando, saper leggere queste dinamiche è fondamentale per non lasciarsi ingannare anche da performance di facciata, anche di qualche collega. Raccoglie, va bene, si sviluppa, ma al di là del numero, dietro le quinte, che cosa c'è? Come lo sta costruendo? E allora dobbiamo aiutare le persone che coordiniamo, con le quali lavoriamo anche a costruire davvero qualcosa che non sia apparire, ma sia davvero essere. Ed è un po' il lato scuro dei social. Io non sono un grande frequentatore di social, ma ho dei figli giovani, pertanto di riflesso vedo l'opportunità, ma siccome ho qualche anno in più di loro, anche il rischio che c'è a vivere dentro un mondo che è virtuale, che molto spesso vedo che veicola la facilità, stiamo nel nostro settore, anche di arricchirsi. Faccio l'influencer, divento ricchissimo in un attimo, vedo tante immagini di gente che sbandiera o presenta le Lamborghini o vite dorate, ma dietro cosa c'è? Come l'ha costruito? L'ha costruito o è solo un apparire? E allora la storia del successo facile dobbiamo anche raccontarla e spiegarla ai nostri clienti.

Il guadagno facile ha sempre attratto la fantasia dei nostri clienti, anche la nostra devo dire in alcuni casi, l'investimento che ci fa decuplicare il denaro e velocemente è più facile pensarlo così che non la disciplina dell'accantonamento del nostro denaro, la magia del tasso medio rendimento, ancora meglio che tasso medio hanno composto, quanti lo conoscono? 1000 euro il tempo lasciati fermi, investiti sull'economia reale, quindi sull'equity come diremmo noi, quanto possono diventare? Storicamente il mercato da un 10% medio hanno composto, abbassiamo diciamo al 7%, fate i conti, sono tanti soldi ma impone disciplina, quei 1000 euro non ce li ho più, quindi pazienza, tempo, obiettivi chiari, precisi, o l'accantonamento mensile, per creare un capitale è molto facile, soldi, tempo.
Ecco perché predico a tutti i giovani, cominciate a mettere via 100 euro al mese, 200 euro al mese, ma non vanno toccati per i prossimi 30 anni, 40 anni, perché poi 18 anni me li ricordo perfettamente, ma ne sono passati altri 47 che neanche me ne sono accorto, allora ho i miei pac, piano di accumulazione capitale, che i miei figli sono stati accesi tutti nel momento della loro nascita, 100 euro al mese, 200 euro al mese e oggi hanno dei capitali, non lo sanno ma è lo stesso, questo lo so io.
Il vero segnale della ricchezza è la solidità patrimoniale, l'equilibrio e la cosa fantastica che ha una persona ricca davvero, che non è tanto la quantità del patrimonio, ma sono ricco nel momento in cui ho la mia libertà decisionale, mi piace lo compro, mi piace decido di non comprarlo, questa è ricchezza, la libertà di decidere o di non rinunciare, perché tante volte su alcune cose non me la posso permettere, va benissimo, nessun problema, rinuncio, non faccio le rate, io personalmente non le faccio, è il debito cattivo, è il desiderare, non mi serve e questa è educazione finanziaria, la ricchezza, come spiego sempre ai miei figli, non fa rumore, è silenziosa, è la libertà decisionale e noi come consulenti dobbiamo lavorare in questo senso con tutti i nostri clienti, ancor meglio con i figli dei nostri clienti.
Noi siamo di fronte a un momento epocale, sta per iniziare un passaggio di ricchezza generazionale che mai si vedrà più su tutti i mercati finanziari e tutti noi che facciamo questo mestiere lo sappiamo, perché quelli come me, ho 65 anni, tra un po' lasceranno il patrimonio, già cominciano a lasciarlo ai figli da gestire, perché sono tecnologicamente avanzati, si trovano meglio con il loro consulente che ha la loro età, controllo, ma questo è passaggio, c'è un passaggio di ricchezza straordinario, quindi ai giovani dobbiamo spiegare queste cose, ci vuole leadership, ci vuole convinzione, ci vuole preparazione, uscire dalla logica che viene venduta su questi benedetti social dove il debito o in tutte le pubblicità purtroppo è da fare per mostrare, il debito è da fare se costruisco ricchezza, perché il debito mi dà stress, mi fa perdere credibilità, è come quando vedo qualche ragazzo, io vivo in una città dove la ricchezza a volte viene un po' ostentata, ma un conte se vedo su una macchina di lusso un signore che ha la mia età, se ci vedo un ragazzo di 18 anni, di 20 anni, di 25, non li ha fatti lui quei soldi e in quel caso è ostentazione e si perde credibilità.

Un passo dietro l'altro, la ricchezza si costruisce con pazienza, con metodo, con organizzazione e soprattutto disciplina, uscire dai debiti ci libera dalla pressione, costruire capitali, quindi non devo vivere per sembrare ricco, devo vivere per diventare ricco e il metodo c'è, accantonare soldi costantemente, allora mi troverò a un certo punto a dire posso decidere, che vuole anche dire posso decidere, buondio perché siamo uomini, che mi tolgo, passatemi il termine molto semplice, anche qualche voglia, nel momento in cui ho sistemato con autorevolezza e con coerenza tutto quanto, raggiunti i miei obiettivi, ho sistemato da padre i figli e la loro università, il loro futuro, se ho voglia di comprarmi un bello orologio, una bella macchina o le vacanze, super lusso, assolutamente sì, ma avrò tutto perfettamente pianificato, quel denaro non intacca quello che è il mio patrimonio, che è il mio vivere. Allora addirittura questa uscita sarà ancora più goduta, come dico io me la merito, ma perché non intacco e non vado a ledere nessuno, nessuno e nessuna delle persone alle quali voglio bene, per le quali ho anche costruito un patrimonio, anche per me stesso, è molto differente anche nell'approccio, nella sicurezza, nell'autorevolezza e nella leadership, quella persona, quel cliente, anche nel nostro caso, che ostenta il lusso, ma sa che sta ostentando e sa che noi ce ne accorgiamo, rispetto a quello riservato e con ricchezza solida, che magari ti arriva anche con la Ferrari, ma lo fa con scioltezza, non con ostentazione, se l'è meritata, non ha fatto debiti.
Essere ricchi è molto meglio che sembrare ricchi, poi la misura di questa ricchezza è assolutamente soggettiva, ma nel momento in cui ho raggiunto la tranquillità economica, la mia sicurezza, è come diventare un consulente autorevole, avrò costruito questa autorevolezza attraverso anni di studio, di lavoro, di errori, sui quali ho costruito poi il mio successo, rispetto al sembrare tale. Quei consulenti ne vediamo tanti anche sui social, che vendono la magia dell'investimento sicuro e che rende tantissimo, io so che oggi per ottenere un 4% lordo, chiamiamoli in sicurezza con un titolo di Stato italiano, devo comprare una cosa che dura 15 anni, punto.
Con l'autorevolezza, con la pazienza, con l'attenzione, costruiamo la ricchezza, questo è un punto nodale che un advisor, che un consulente finanziario, deve portare sempre all'interno dei gruppi familiari che va a gestire, non ci sono scorciatoie, assolutamente no, quindi tanta pazienza, tanta attenzione e soprattutto disciplina, idee chiare e obiettivi precisi condivisi con, da parte del cliente con il proprio consulente, il consulente con il cliente e lì rimanere fermi e disciplinati.

 

La trappola dello status: come vivere per costruire ricchezza reale e non apparire ricchi

La trappola dello status è un fenomeno molto diffuso: molte persone vivono per sembrare ricche, ostentando beni di lusso e accumulando debiti senza obiettivi chiari. In realtà, la vera ricchezza si misura nella solidità patrimoniale, nella libertà decisionale e nella capacità di costruire capitale nel tempo.
In qualità di consulente finanziario, ritengo fondamentale aiutare i miei clienti a distinguere tra desideri impulsivi e necessità reali, tra debito cattivo e debito buono. Il debito cattivo nasce dal desiderio di apparire ricchi e può intrappolare in rate e ansie finanziarie. Il debito buono, invece, è uno strumento di crescita: investimenti nella prima casa, nell’istruzione dei figli o nella propria impresa.
I principi chiave per evitare la trappola dello status:
  • Pianificazione finanziaria chiara e condivisa
  • Accantonamenti regolari e disciplina negli investimenti
  • Libertà decisionale senza cedere all’ostentazione
  • Consulenza strategica per distinguere necessità e desideri

Solo con metodo, pazienza e autorevolezza è possibile costruire una ricchezza reale e sostenibile, proteggendo il patrimonio e garantendo libertà economica nel lungo termine.