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Debito buono e debito cattivo: come distinguerli nella consulenza.

Finance

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Ciao, sono Ottavio, Ottavio Corali, oggi parleremo di un argomento molto importante, parliamo del debito buono, debito cattivo e come distinguerli nella nostra attività di consulenza.
Debito buono, debito cattivo, come distinguerli nella consulenza?
Vista l'importanza e la complessità dell'argomento e volerlo anche declinare in maniera argomentata e scalettata, mi sono preso qualche appunto.
Non tutti i debiti sono uguali e siamo in un'era in cui il debito fa parte della, dobbiamo tenerlo presente nella pianificazione finanziaria della nostra famiglia o delle famiglie che assistiamo nel nostro ruolo di consulente. Può essere uno strumento di crescita oppure una catena e bisogna stare molto attenti.
Il debito cattivo, e siamo circondati da sollecitazioni del debito cattivo, è quel debito che ci, tra virgolette, impone una rata mensile o un qualcosa che, come dico i miei figli, consentitemi di fare il padre prima del consulente, ci dovrebbe far nascere una domanda, prima di comprare o di indebitarmi per comprare quella cosa, mi serve? Ma mi serve davvero? È utile alla mia crescita o diventa una catena ed è solo togliermi uno sfizio. E comprendo, siamo circondati dalla vacanza dove ci viene venduta l'idea del prestito personale, l'indebitamento per una macchina che nel nostro reddito magari non ci starebbe, ma se la rateizziamo...
Ricordo di avere conosciuto un economista nel 2000, correvano gli anni 2000, Jeremy Rifkin, scrisse anche un libro e andai ad ascoltare diverse sue conferenze. L'era dell'accesso, teorizzava in quel periodo che avremmo potuto accedere a beni che, se pianificati nell'acquisto sulla base del reddito, non sarebbe stato possibile avere, semplicemente perché tutti ci avrebbero consentito di accedere a quel bene attraverso la rateizzazione e un costo, perché un indebitamento costa.
Non credetti molto a questa teoria, erano gli anni in cui se entravi, parlo di automobili di lusso, se entravi alla Mercedes, alla BMW, a Porsche per guardare una macchina e magari chiedevi una proposta di leasing ti guardavano un po' come il poveraccio che stava accedendo a un qualcosa che non si poteva permettere. Oggi invece, se fate caso anche alle pubblicità di qualsiasi tipo di cosa, non ci danno mai il costo totale del mezzo o del bene, ma quanto ci costerebbe al mese, addirittura con l'esposizione del tasso al quale possiamo comprare quel bene. Ora, questo fa parte del debito cattivo che può diventare una catena, se non ben pianificato, se non ho un obiettivo e quindi si entra in un mondo dove, da consulente finanziario, dico sempre che per creare un capitale che si fa attraverso il risparmio, quando pongo questa domanda, molto spesso mi viene detto, beh, una volta che ho finito le spese mensili, quello che rimane è risparmio.

Bisogna entrare in un concetto diverso per crearsi un capitale, poi entreremo magari anche nel merito di cosa vuol dire il rendimento composto, il vantaggio del rendimento composto, che cosa vuol dire risparmiare.
Bisogna fare il contrario, un capitale e un risparmio si crea attraverso delle rinunce, quindi prima devo decidere quanto voglio risparmiare al mese per il mio futuro e quello che rimane lo dedico alle spese, tolta la base di quello che mi serve per vivere davvero, le spese correnti, il mio divertimento, chiamiamolo così per semplicità, poi il risparmio. Se rimane qualcosa magari lo dedico al superfluo.
Si tratta di sacrifici? Sì, assolutamente sì, ma devo pensare al futuro.
Il debito buono invece è una cosa diversa, il debito buono è quello che mi crea un capitale, normalmente lo associamo, il debito buono, ed è corretto, al mutuo che facciamo per la nostra prima casa, che rimane un asset familiare, rimarrà un asset familiare, è un debito buono. Un debito buono è anche pensare a un investimento o a un indebitamento per lo studio dei miei figli o un investimento sulla mia attività, la mia impresa. Sono sacrifici anche quelli che vanno tolti, sono spese uscite, che vanno tolte dal mio reddito e poi creerò il mio risparmio, ma questo è il debito buono. Un errore comune, come dicevo poco fa, è indebitarsi senza obiettivi chiari, se non ho un obiettivo chiaro è un debito cattivo, che cosa mi serve? E allora si tende a confondere la necessità col desiderio, è quello che dicevo poco fa, il nostro ruolo di advisor all'interno di una famiglia che dobbiamo vedere, perché no, come un'impresa da organizzare al meglio ed è il nostro compito, e bisogna essere molto chiari su queste cose, se vogliamo fare il nostro mestiere bene di consulente, è non confondere mai la necessità col desiderio e mi ripeto, e qui rientro nel ruolo di padre, ma anche per me stesso, perché io non sono diverso dai miei figli, che sono un essere umano come tutti voi, mi piace, magari me la posso pure permettere, ma mi serve, mi serve davvero o un desiderio?

Allora lì si innesca un ragionamento che deve farci poi capire e pianificare, perché il rischio che corriamo quando diamo retta al desiderio o a troppi desideri e ci togliamo una soddisfazione, magari incorro l'accumulare rate che superano la mia capacità di risparmio, mi sono capitati tanti casi nella mia attività e magari anche a voi, dove la persona ci dice, ma vorrei un ampliamento del fido, perché devo chiudere degli altri debiti, quindi un debito per chiudere altri debiti e non va bene, è qualcosa di sbagliato, mi viene a mancare liquidità per le emergenze, come faccio? Io dico sempre, non succederà, ma se succede, come faccio? Dobbiamo essere molto chiari su queste cose, su questa vera pianificazione che dobbiamo fare in famiglia e pensate anche all'ansia che pian piano arriva e ho la rata per la macchina, ho la rata per i mobili nuovi che ho comprato in casa e magari non mi servivano, potevo aspettare, oppure come fanno in tanti, perché come si legge c'è il picco degli indebitamenti di prestiti personali per le vacanze, ma era proprio necessario andare alle Maldive oppure potevo andare, se non me lo potevo permettere, passatemela che tra l'altro è splendida sulla Riviera Romagnola che costa meno.
Questo è il desiderio o la necessità e per noi sono segnali di attenzione da non trascurare, quindi quando si parla di pianificazione prima di tutto creare un capitale in quella famiglia o con quel cliente.
Sempre un quanto il come e il perché, quanto mi posso permettere, per quale motivo e come realizzarlo e quindi il debito non è un nemico, è uno strumento, assolutamente, ma dobbiamo distinguere assolutamente sempre il debito buono, punto di domanda, mi arricchisce che mi ripeto non è solo toccare con mano la casa ma mi arricchisce anche un investimento sulla cultura dei miei figli, sulla mia cultura, sulla mia impresa, mi arricchisce questo debito, quindi questo sacrificio che sto facendo nel tempo e in quel tempo che ho stabilito e misurato mi arricchisce o mi incatena e in questo caso diventa ed è debito cattivo, quindi dobbiamo spostare come advisor la parola debito da un problema e trasformarla come scelta strategica. E essere molto molto precisi, come dico penna e calamaio, numeri alla mano, qualche sacrificio e cominciare a chiederci tante volte mi se

Debito buono e debito cattivo: la differenza

Quando si parla di pianificazione finanziaria, non tutti i debiti sono uguali. Distinguere tra debito buono e debito cattivo è fondamentale per proteggere il patrimonio e costruire una strategia di crescita sostenibile.

Cos’è il debito cattivo?
È quel debito che nasce dal desiderio e non dalla reale necessità. Rate per vacanze, auto o beni di consumo non indispensabili rischiano di trasformarsi in una catena che limita la capacità di risparmio e genera ansia finanziaria.

Cos’è il debito buono?
È il debito che crea valore nel tempo: il mutuo per la prima casa, l’investimento nello studio dei figli, o il sostegno alla propria attività imprenditoriale. In questo caso, il sacrificio ha un ritorno positivo e genera un patrimonio duraturo.

Come consulente finanziario, il mio compito è aiutare i clienti a trasformare il debito in uno strumento strategico, distinguendo con chiarezza tra necessità e desiderio, per costruire una pianificazione solida e orientata al futuro.