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Diversificare o perdere: la regola d’oro della protezione del capitale

Finance

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Ciao sono Ottavio, Ottavio Corali. Oggi parleremo di diversificazione, diversificare o perdere e la regola d'oro della protezione del capitale.
Il paradosso dell'uovo unico, quando metti tutto in un solo investimento basta un imprevisto per perdere tutto e la apparente sicurezza si trasforma in fragilità. Come consulenti finanziari lo sappiamo molto bene, la complessità che affrontiamo spesso è il trasferimento di questo concetto ai nostri clienti. Come mai frazioniamo così tanto il patrimonio? Ma non è più semplice ridurre e avere meno cose da seguire? Ma mi hanno detto che l'oro sta andando fortissimo e crescerà tantissimo, non possiamo mettere tutto lì? Mi hanno detto, molto spesso al bar, che è ora di mettere tutto tutto sui bitcoin. Mi hanno detto, mi hanno detto, mi hanno detto. Noi facciamo la guerra a spiegare ai nostri clienti, ma qua ce lo ripetiamo, i motivi per i quali la diversificazione è fondamentale, per la loro tranquillità, per la stabilità, per la crescita del loro patrimonio, per la gestione anche emotiva, nei momenti in cui i mercati equity sull'economia reale sappiamo, e dobbiamo sapere, che prima o poi oscilleranno. Sappiamo benissimo che a tendere cresceranno, sappiamo altrettanto bene che nei momenti di crisi l'emotività molto spesso la fa da padrone e sembra che il mondo stia finendo. La diversificazione ci permette di bilanciare sicurezza, protezione, crescita, rendimento, performance. Quindi distribuire il capitale riduce sicuramente il rischio senza azzerare le opportunità, ripeto, riduce il rischio senza azzerare le opportunità. E questo dobbiamo ripeterlo fino alla noia ai nostri clienti, per essere tutti disciplinati e allineati nel costruire degli obiettivi che vadano perseguiti con disciplina. Aggiungo, cominciare ad uscire dal paradigma che abbiamo sempre usato del caro signor cliente qual è il suo orizzonte temporale. Basta! Se parliamo di lungo termine, sappiamo tutti che il lungo termine ci fa guadagnare, parlo in maniera molto semplice, tanti soldi se gestisco la pancia, con la diversificazione eccetera eccetera eccetera. Cominciamo a parlare di l'orizzonte temporale del suo patrimonio. Dubito che un nostro cliente abbia in testa che raggiunto una certa età, spende tutto. Non lascio niente a nessuno, spendo tutto, non esiste. Allora cominciamo a ragionare sull'ottica caro signor cliente del suo patrimonio e di una corretta diversificazione iniziale che poi manterremo nel tempo, anche faremo manutenzione e tutto ciò che serve. In Italia sappiamo perfettamente che l'errore più comune dato forse dalla semplicità di controllo, dalla paura del rischio, dalla paura di non gestire l’emotività, ma il sottotitolo è dalla non informazione sul cosa succede se non lasci tutto sul conto corrente. Banalmente sappiamo perfettamente che il conto corrente rende niente, sappiamo quant'è l'inflazione e quindi perdiamo soldi, soldi, lo sappiamo perfettamente.
Oggi compriamo un litro di benzina con 1 euro e 7 mi sembra, è una cifra destinata a crescere anche solo per effetto di inflazione, oppure il nostro denaro perde potere d'acquisto, lo sappiamo tutti. Però uno degli asset più importanti che abbiamo in Italia, che è visto come investimento, è il conto corrente. E così come puntare solo su un solo titolo, solo su un asset class, aumento il rischio, rischio di perdere soldi, rischio di perdere guadagno, perdo opportunità.
Il nostro compito più complesso come advisor è prevenire scelte impulsive, non pianificate, oppure scorrette, ma scorrette proprio da un punto di vista, non voglio neanche dire matematico, aritmetico. Se ho performance pari a zero, ho un'inflazione pari al 2, dico una cifra qualsiasi, vuol dire che tutti gli anni perdo il 2% di potere d'acquisto, che diventa medio annuo composto, quindi perdo tanti soldi. Dobbiamo spiegare bene ai nostri clienti qual è la differenza tra il mantenere, ed è necessario, liquidità di breve periodo e investimenti per il medio, lungo periodo e la protezione del patrimonio. Diversificazione quindi necessaria tra strumenti e tocca a noi consigliargli al nostro cliente sulla base di quello che ci ha detto, di quello che sono i suoi orizzonti temporali di patrimonio, orizzonti temporali personali se ci sono spese pianificate, diversificare tra strumenti, mi ripeto, mercati e orizzonti temporali stessi, come ho appena detto. Non esiste il migliore investimento, capisco il cliente che spera di avere il titolo che faccia per 10 o per 100, oggi quanti ci dicono è il bitcoin, il bitcoin andava comprato tanti anni fa e tenuto anche, perché molto spesso vediamo persone che dopo una performance molto molto buona vogliono a tutti i costi vendere perché hanno paura di perdere quella performance oppure si sentono, passatemi il termine un pochettino più furbi no, ho guadagnato tanto, ma quella non è pianificazione, quella è speculazione. E noi dobbiamo trovare invece insieme a loro la giusta combinazione tarata, misurata, calata anche sul nostro cliente, sulla sua personalità, ecco perché la relazione è importante, devo conoscere quella persona, quindi noi dobbiamo guidare il cliente nella costruzione di portafogli coerenti con i suoi non tanto, non solo obiettivi, quanto anche come persona e resilienti, perché se ho tarato bene il portafoglio anche sulla persona, sul suo carattere, diventa assolutamente vincente perché ci sarà rispetto dei tempi, gestione della emotività che può capitare se l'orizzonte temporale è lungo e quindi diventiamo tutti noi e il nostro cliente anche resilienti a questi momenti, quindi vincenti. E il tempo diventa un elemento fondamentale per il successo del mio investimento e si adatta anche alle varie fasi della vita, cambierà anche gli strumenti, ma che non è detto coerentemente con quello che ho appena esposto, come si immaginava un tempo, più passano gli anni più dobbiamo abbassare la volatilità del portafoglio, per quale motivo?

Non esiste motivo, io ho un portafoglio, il mio lato investimento e mi ripeto sono nato il 21 settembre del ‘59, fate voi i conti, che è all'80%, 75% è sull'azionario, sono soldi che lascio alla mia famiglia, spero più in là nel tempo, ma è un orizzonte temporale calcolato sul mio patrimonio, non sul mio e quindi cominciamo ad uscire da questa logica.
Breve, medio e lungo periodo devono dialogare tra di loro nella corretta gestione dell'investimento, ovvio che devo sempre mantenere ovvio, devo sapere e devo raccontare al mio cliente che devo mantenere quella base di liquidità, di gestione di breve, che mi consente di mantenere il mio tenore di vita indipendentemente dalle fasi di mercato che vado a incontrare, se no, se esagero, mi trovo a dover vendere o svendere nei momenti di oscillazioni e di drawdown del mercato, perché ho bisogno, il bisogno non deve esistere, devo averle pianificate queste cose. Ripeto sempre e come mi avete già sentito in altri contenuti, non succederà, ma se succede e quindi devo essere sempre pronto. Noi dobbiamo tradurre come advisor gli obiettivi personali, gli obiettivi di patrimonio in scelte concrete di allocazione del denaro che questo cliente ci affida, con fiducia e sapendo di fare le cose fatte bene.
Su questo territorio siamo testimoni del danno che ha causato puntare su un solo titolo, parlo e lo sapete bene di banche del Vicentino, ho visto persone assolutamente disperate perché avevano puntato tutto sulla banca del territorio, sulle quotazioni del titolo che questa banca dava, sulla fiducia nelle persone che gestivano quella banca e tutti i soldi erano lì, poi purtroppo una brutta mattina è successo quello che sapete perfettamente, sono stati disastri personali, familiari, patrimoniali, questa è una lezione molto forte, ma così come ho visto nella mia carriera che ormai ha superato i 40 anni, i bond argentini, le obbligazioni emesse da note società che sembravano solidissime e quindi la diversificazione è fondamentale. Il rischio gestito correttamente protegge anche, ed è importante e lo sottolineo, dalle turbolenze di mercato, so che quella parte lì, quella piccola parte sta subendo un'oscillazione ma c'è la parte, c'è tutto il resto che va tranquillo oppure continua a produrre. Non mettere le uova tutte nello stesso paniere non deve essere un proverbio e basta, deve essere una regola di sopravvivenza, una regola nostra professionale dalla quale non derogare mai e assolutamente la diversificazione è la vera assicurazione che un cliente deve avere per proteggere al meglio e far crescere il proprio patrimonio.

 

Diversificare o perdere: la regola d’oro della protezione del capitale

La diversificazione è il principio cardine della protezione del capitale. Puntare tutto su un unico investimento, che sia una singola azione, una classe di asset o addirittura il conto corrente, espone a rischi enormi e alla perdita di opportunità.
Un portafoglio diversificato permette di:
  • Ridurre il rischio senza azzerare le prospettive di rendimento.
  • Gestire meglio le oscillazioni dei mercati e l’impatto dell’emotività.
  • Garantire continuità, liquidità e protezione del patrimonio nel tempo.
  • Costruire strategie su misura basate non solo sugli obiettivi di investimento, ma anche sulla personalità e resilienza del cliente.


La vera protezione del patrimonio non si limita a un singolo strumento, ma si ottiene con una combinazione equilibrata di asset, mercati e orizzonti temporali. Diversificare significa difendersi dalle crisi, dall’inflazione e dagli errori di pianificazione, assicurando stabilità alle generazioni future.